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  • Immagine del redattorevictoria oluboyo

La pandemia e i diritti: l' aborto



In Italia il diritto di interrompere volontariamente la gravidanza (ivg) è arrivato grazie ai movimenti femministi e alle donne del panorama politico nazionale e internazionale che si sono battute per avere una normativa che fermasse gli aborti clandestini in Italia e riconoscesse l’importanza dei diritti riproduttivi femminili. Dopo lunghi anni di lotta, nel 1978 si arrivò a una legge che permetteva e regolava l’aborto: la legge 194.


Dopo quarant'anni dall'entrata in vigore della norma, il diritto di una donna di abortire viene messo in discussione da coloro che sfruttano l’emergenza dettata dal Covid- 19 per vietarlo.


 


COSA SUCCEDE IN ITALIA?

Da un indagine di Open Democracy denominata Absurd rules obstruct abortion access in Italy during covid-19 risulta che attualmente in Italia ricorrere all’ivg è molto difficile, tanto che una donna rischia di dover portare avanti una gravidanza indesiderata.


L’emergenza covid- 19 ha imposto il trasferimento e la chiusura di molti reparti, così che molti interventi non urgenti sono stati rimandati. Per giustificare la soppressione del servizio alcuni ospedali hanno utilizzato il decreto del 9 marzo in cui si legge che si “possono rimodulare o sospendere le attività di ricovero e ambulatoriali differibili e non urgenti”.


Gruppi Pro-Vita hanno lanciato una raccolta firme per sospendere l’ivg in questo periodo, affermando: “L’aborto, non solo non sarebbe un servizio strettamente indispensabile né di emergenza, ma il suo costo elevatissimo andrebbe a gravare sul sistema sanitario nazionale in un periodo già complicato anche economicamente.”


L’Interruzione volontaria della gravidanza è un diritto fondamentale ma soprattutto urgente: la gravidanza, secondo la legge 194, si può interrompere solo entro 90 giorni dal concepimento. Una donna, quindi, deve avere il diritto di poter abortire in sicurezza anche durante una pandemia.


L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che l’aborto è un servizio essenziale nonostante la presenza della pandemia e ha ricordato agli Stati colpiti di permettere l’accesso all'aborto sicuro.


Attualmente il diritto all’igv è garantito formalmente, ma sostanzialmente è molto difficile capire come muoversi. La difficoltà ad accedere agli ospedali e ai consultori rischia di fare aumentare gli aborti clandestini. Nel 2017 gli aborti clandestini sono stati tra i 12 mila e i 15 mila, secondo l’ultima relazione annuale della legge 194.


Le problematiche relative all'attuazione della legge sull'aborto in pandemia si riscontrano anche in altri Stati come gli Stati Uniti e la Polonia.


L’abolizione temporanea dell’aborto negli States

Molti Stati degli USA si stanno mobilitando per limitare drasticamente l’aborto affermando che non sia una procedura medica essenziale, sperando così di istituire un divieto temporaneo. I governatori degli Stati coinvolti sostengono che gli aborti non siano necessari dal punto di vista medico, asserendo che le misure restrittive si sono rese necessarie vista la crescente domanda dei presidi medico-sanitari e l’aggravarsi della pandemia.


Di fatto, impedendo a una donna il diritto di decidere se avere o meno un figlio, questi governatori stanno ignorando totalmente che l’aborto è una componente fondamentale ed essenziale dell’assistenza sanitaria globale.


Gli stati promotori delle direttive restrittive sull'interruzione volontaria della gravidanza sono Ohio, Texas, Iowa, Alabama, Oklahoma e Arkansans.


Negli stati dell’Ohio e del Texas le direttive sono già in vigore: qualsiasi operatore medico che pratica l’aborto incorre in sanzioni che vanno dal pagamento di una multa fino a mille dollari all'incarcerazione per 180 giorni.


Più di 30.000 donne muoiono ancora per aborti non andati a buon fine ogni anno in tutto il mondo. Le restrizioni sull'aborto che alcuni Stati hanno adottato aumentano il numero di donne che cercano metodi illegali e non sicuri.


L’associazione Marie Stope International -Children by Choice. Not by chance che garantisce il diritto all’aborto e opera in 37 paesi, lancia un avvertimento: il covid-19 avrà conseguenze negative sulle politiche che garantiscono i diritti riproduttivi delle donne.


"Le nostre proiezioni iniziali avvertono che a meno che i governi non agiscano ora, fino a 9.5 milioni di donne e ragazze vulnerabili rischiano di perdere l'accesso ai servizi di aborto sicuro nel 2020 a causa della pandemia di Covid-19. Le conseguenze sarebbero devastanti. Se non si agisce ora la stima per l’interruzione dei nostri servizi a causa del coronavirus porterebbe a ulteriori 3 milioni di gravidanze indesiderate, 2.7 milioni di aborti clandestini e 11.000 decessi correlati alla gravidanza." - Marie Stope International

L’aborto quasi impossibile in Polonia

Negli ultimi giorni, il comitato Stop all'aborto ha presentato al parlamento polacco la proposta di rimuovere totalmente la possibilità di abortire. Giovedì scorso il disegno di legge è stato però ‘bocciato’ è rimandato alla commissione, dove verrà modificato.


Se il disegno di legge modificato entrasse in vigore, le donne polacche vedrebbero ridursi ulteriormente il diritto all'aborto.


Attualmente in Polonia si può abortire solamente in tre casi:


  • Pericolo di vita

  • Grave malformazione del feto

  • Stupro


L’interruzione di gravidanza per libera scelta non è consentita.


La Polonia è uno dei paesi europei in cui la legge sull'interruzione volontaria della gravidanza è più restrittiva. Secondo Krystyna Capcura, direttrice esecutiva della Federation for Women and Family Planning (FEDERA), ogni anno nel Paese avvengono circa 150mila aborti clandestini e molte donne sono costrette ad andare in Germania o in Repubblica Ceca per interrompere in sicurezza la gravidanza.


Più di 30.000 donne muoiono ancora per aborti non andati a buon fine ogni anno in tutto il mondo. Le restrizioni sull'aborto che alcuni Stati hanno adottato aumentano il numero di donne che cercano metodi illegali e non sicuri.


In un momento così delicato e particolare, il diritto a interrompere una gravidanza non dovrebbe valere meno di quello di curarsi. Sono diritti importanti che dovrebbero essere sullo stesso piano.


La misura di civiltà di un Paese si vede nel momento in cui si inizia a ritenere che alcuni diritti abbiano più valore di altri.


Importante sarà tutelare entrambi i diritti, facendo interventi specifici per tutelare la salute di tutte le donne, anche di coloro che decidono di interrompere una gravidanza.


L’Italia dovrà decidere se continuare a ignorare una parte della sua popolazione oppure adottare alternative valide al ricovero ospedaliero. Tra queste vi è l’aborto farmacologico, che consente di svolgere le fasi di procedura in Day Hospital; questa procedura, già praticata in alcune regioni come Lombardia, Emilia- Romagna, Lazio e Toscana, andrebbe estesa a tutta l’Italia. Un’altra opzione è l’aborto tele-medico che combina l'aborto farmacologico — che utilizza pillole per porre fine a una gravidanza — e la telemedicina — che consente agli operatori sanitari di supervisionare l'uso delle pillole per l'aborto tramite videoconferenza o consultazioni telefoniche.


Attualmente gruppi come Obiezione respinta e Ivg, ho abortito e sto benissimo stanno sensibilizzando l’opinione pubblica su queste due procedure e informando, tramite i canali social, i consultori e gli ospedali aperti che continuano a svolgere ivg.


Il diritto alla salute è importante quanto il diritto di abortire.


Link utili:

https://obiezionerespinta.info/

http://hoabortitoestobenissimo.blogspot.com/

https://www.opendemocracy.net/en/5050/italy-access-abortion-during-covid/

https://www.mariestopes.org/news/2020/4/95-million-women-could-lose-access-to-our-services/

https://www.associazionelucacoscioni.it/notizie/rassegna-stampa/covid-19-e-aborto-lemergenza-dentro-emergenza/

https://www.theguardian.com/global-development/2020/apr/10/declare-abortion-a-public-health-issue-during-pandemic-who-urged

https://www.internazionale.it/liveblog/2020/04/17/polonia-legge-aborto-proteste

https://www.theguardian.com/world/2020/apr/14/concerns-over-polish-government-tightening-abortion-laws-during-covid-19-crisis

https://www.economist.com/united-states/2020/04/12/an-abortion-ban-prompted-by-covid-19-reaches-the-supreme-court

https://www.latimes.com/politics/story/2020-04-02/red-states-block-abortion-coronavirus-outbreak

https://www.forbes.com/sites/marleycoyne/2020/04/14/states-are-using-coronavirus-shutdowns-to-enact-abortion-bans-and-federal-courts-are-trying-to-keep-up/

https://www.nytimes.com/2020/03/23/us/coronavirus-texas-ohio-abortion.html

https://reproductiverights.org/press-room/european-governments-must-ensure-safe-and-timely-access-abortion-care-during-covid-19

https://www.nytimes.com/2020/03/23/us/coronavirus-texas-ohio-abortion.html

https://edition.cnn.com/2020/03/27/health/coronavirus-abortion-access-intl/index.html


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